Quando si verifica un incendio si sprigionano nell’ambiente elementi che risultano essere molto pericolosi per l’uomo. I rischi alle persone in caso di incendio sono dunque legati ai prodotti che derivano dalla combustione.

Le fiamme, e il calore così sprigionato, rappresentano una fonte di energia che determina l’innalzamento della temperatura nell’ambiente circostante. Il pericolo per l’uomo è determinato sia dal contatto della pelle con le fiamme sia dall’esposizione al calore che può provocare arresto della respirazione e ipertermia. L’arresto respiratorio è una delle conseguenze più diffuse quando si verifica un incendio, dovuto sostanzialmente alla mancanza di ossigeno nelle zone interessate dalle fiamme.

I gas di combustione che si formano in seguito ad un incendio sono l’anidride carbonica, l’ossido di carbonio, l’acido cianidrico, l’acido cloridrico e il fosgene. L’anidride carbonica e l’ossido di carbonio si sprigionano in grandi quantità e sono molto tossici. Anche l’acido cianidrico è altamente tossico, ma riconoscibile attraverso l’odore, così come l’acido cloridrico che ha un odore pungente e può produrre irritazioni sulla pelle e bruciore agli occhi.

Oltre a ciò, da non sottovalutare anche il fatto che in caso di incendio, la visibilità è molto ridotta. Il fumo e le alte temperature possono provocare danni alla vista e far perdere quindi l’orientamento alle persone, che potrebbero così trovare difficoltà nel raggiungere luoghi sicuri (anche in ambienti conosciuti).